Fiducia sul Dl Sicurezza, Meloni esulta: «Primi sgomberi di immobili occupati»

DL Sicurezza di Manuela Perrone. Fonte: Il Sole24Ore”

Alla Camera

Le opposizioni tentano la carta ostruzionismo Atteso il sì dell’Aula

Al mattino è Giorgia Meloni in persona a rivendicare il decreto Sicurezza sul quale nel pomeriggio il governo porrà la fiducia alla Camera che sarà votata oggi, 28.05.25. Le opposizioni sono decise a giocare la carta ostruzionismo (gli ordini del giorno depositati sono circa 140), ma l’esecutivo confida nel sì finale entro giovedì. «Dicevano che era inutile, sbagliato, persino disumano», scrive la premier sui social. «E invece, grazie alle nuove norme introdotte dal Dl, in Italia sono già stati eseguiti i primi sgomberi immediati di immobili occupati abusivamente». Si riferisce alle operazioni lampo condotte a Mestre e a Ispica, nel ragusano. «Un risultato reso possibile da procedure che consentono finalmente un intervento veloce eil ripristino rapido della legalità. Avanti così».

Il timbro della presidente del Consiglio arriva sul testo forse più controverso della sua era. Trentanove articoli, 14 nuovi reati (tra cui l’occupazione abusiva di immobile destinato a domicilio altrui, la rivolta in carcere e il blocco stradale), nove aggravanti per delitti esistenti. Un giro di vite a tutto campo, dall’accattonaggio alle truffe agli anziani fino alla cannabis light. Il vicepremier Matteo Salvini, tra i principali fautori del decreto, si fa sentire poco dopo: «Grazie alle proposte della Lega finalmente ci siamo: chi occupa abusivamente una casa verrà sgomberato in 24 ore. La proprietà privata, frutto dei risparmi e dei sacrifici di una vita, www.ecostampa.it altri 22mila nel prossimo biennio): «Con noi c’è stata un’inversione di tendenza. La sicurezza non è piùvista come fattore di costo, ma come investimento per la libertà». Le opposizioni gridano alla criminalizzazione del dissenso e alla «mortificazione» delle Camere. «Assistiamo alla celebrazione di una crisi profonda del Parlamento repubblicano», scandisce dal Pd Gianni Cuperlo. «È un testo che cambiala natura della è sacra! Dalle parole ai fatti!».

La maggioranza partecipa all’esultanza più con dichiarazioni e note che non con la presenza: nell’Aula di Montecitorio, dove il Dl approda blindato dopo la tagliola sui tempi scattata nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia, i banchi del centrodestra sono quasi deserti; per l’esecutivo c’è all’inizio il sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni. Punge il M5S: «Se manifesti contro il governo rischi la galera, ma se resti a casa pagato dai cittadini va tutto bene».

Alle 18 interviene il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che pone la fiducia e parla di decreto «strategico», ricordando il nutrito pacchetto di tutele per le forze dell’ordine e il nuovo personale in arrivo (30 mila ingressi dall’insediamento del governo, 14mila entro fine anno, altri 22mila nel prossimo biennio): «Con noi c’è stata un’inversione di tendenza. La sicurezza non è più vista come fattore di costo, ma come investimento per la libertà».

Le opposizioni gridano alla criminalizzazione del dissenso e alla «mortificazione» delle Camere. «Assistiamo alla celebrazione di una crisi profonda del Parlamento repubblicano», scandisce dal Pd Gianni Cuperlo. «È un testo che cambiala natura della nostra Repubblica», rimarca Filiberto Zaratti (Avs). «Norme in gran parte incostituzionali e improntate al peggior populismo penale»», attacca Riccardo Magi (+Europa), annunciando che la Consulta ha fissato al 20 ottobre la camera di consiglio sul conflitto di attribuzione sollevato e rilanciando il digiuno a staffetta promosso fino al 12 giugno (il termine per la conversione in legge) da associazioni e sindacati.

Fuori dal palazzo, la manifestazione promossa dalla rete “No Dl Sicurezza” degenera in scontri con la Polizia schierata in assetto antisommossa. Tra i feriti, c’è l’assessore alla Cultura e alla Casa del III Municipio, Luca Blasi: «Tentavo di mediare, sono stato circondato da tre agenti e colpito da una manganellata». Ma per il capogruppo Fdi alla Camera, Galeazzo Bignami, le tensioni «dimostrano l’urgenza del decreto per rafforzare la sicurezza di donne e uomini in divisa».

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